La Bulgaria non è una meta frequente come le nazioni confinanti con l’Italia, ma molte imprese italiane vi inviano i lavoratori in trasferta.
Dopo il periodo pandemico anche in Bulgaria stanno riprendendo gli investimenti e ci sono molti progetti in fase di pianificazione e preparazione, che la rendono una destinazione interessante.
Le cose da sapere in anticipo per le trasferte di lavoro in Bulgaria
Una compliance da non sottovalutare
Molte imprese sottovalutano gli obblighi di compliance quando si recano nei paesi dell’Est Europeo, perché le retribuzioni pagate in Italia sono molto più elevate dei minimi da rispettare nei paesi di destinazione.
La Bulgaria non fa eccezione: nella quasi totalità dei casi non dovranno essere riconosciute differenze retributive in favore dei lavoratori, ma ciò non significa che non debbano essere rispettate le norme locali che regolano il rapporto di lavoro.
E’ anche opinione diffusa che i controlli in questi paesi siano saltuari e approssimativi ma nella realtà non è così e in caso di verifica risulta molto complicato interfacciarsi con gli ispettori, per questioni di lingua e di cultura.
La procedura di notifica
E’ particolarmente complessa e richiede di attivarsi con largo anticipo.
Prima di inviare la notifica, che è sempre obbligatoria, è necessario effettuare la registrazione sul portale. La procedura di registrazione è molto lenta e può passare anche un mese prima di essere in grado di presentare le notifiche.
Una volta ottenuta la registrazione è possibile inviare telematicamente la notifica, ma ciò non basta per essere in regola, perché è necessarioricevere l’approvazione dell’autorità bulgara.
Le autorità effettuano una fase istruttoria per verificare la genuinità del distacco, in seguito alla quale possono respingere la notifica, inviando una comunicazione in lingua bulgara.
Le regole del rapporto di lavoro
E’ necessario rispettare le previsioni del Contratto Collettivo locale, anche se la retribuzione che paghiamo in Italia è superiore. Alcuni Contratti collettivi sono reperibili in rete ma non sempre sono aggiornati e sono esclusivamente in lingua bulgara.
La normativa in materia di lavoro in Bulgaria è in alcuni casi più tutelante di quella italiana, ad esempio il riposo settimanale deve essere tassativamente di 48 ore continuative ogni 7 giorni. In Italia ricordiamo che è di 35 ore continuative ogni 7 giorni, ma è fruibile cumulativamente in un periodo di 14 giorni.
Le sanzioni
Possono arrivare a 20.000 Euro e vengono erogate per ogni singola infrazione, anche se ripetitiva, e colpiscono sia il datore di lavoro che il lavoratore.
I documenti
Tutti i documenti richiesti dalla normativa sul distacco devono essere tradotti in lingua Bulgara. In assenza verranno considerati come omessi, con le relative conseguenze sanzionatorie.
I documenti devono essere conservati per 12 mesi in Bulgaria. La legge dispone che sia il cliente bulgaro a conservarli, ma nella maggior parte dei casi questo è poco raccomandabile, sia perché il cliente in genere non è collaborativo in tal senso, sia perchè verrebbe in possesso delle nostre buste paga e di nostri documenti che preferiremmo mantenere riservati.
E’ quindi quanto mai opportuno nominare un rappresentante in loco che ci possa anche assistere in caso di problemi e verifiche.
Le difficoltà operative
E’ molto difficile per un’impresa italiana trattare direttamente con le autorità e gli uffici pubblici bulgari. L’organizzazione è approssimativa e generalmente non si trovano referenti che parlano inglese.
Mai come in Bulgaria è necessario affidarsi a chi si trova sul posto e ha veramente il polso della situazione.
Che cosa fa TradeCube
TradeCube Vi può accompagnare anche in Bulgaria, avvalendosi della collaborazione con Workisround, uno studio di consulenza con sede a Sofia, specializzato proprio sul distacco dei lavoratori.
