Chi ha paura di TikTok? In città c’è un nuovo social network, che quanto a download è recentemente riuscito a battere tutti i rivali, comunque molto più consolidati sul mercato, ma sempre presenti. Caratteristica principale, essere frequentato da giovanissimi e basato su video veloci, caricati da cellulare, possibilmente di qualità.
L’origine è cinese: nel paese asiatico si chiama Douyin, e ha oltre 500 milioni di utenti attivi, buona parte dei quali proprio in Asia. E’ disponibile in 150 mercati, e 75 lingue, ed è popolarissimo tra i ragazzi, anche per aver acquisito la base utenti di un’altra app, Musical.ly.
Ci sono due tipi di video, quelli musicali da 3 a 15 secondi, e quelli in loop fino a 60, entrambi disponibili con filtri. Una novità assoluta, è quella delle reazioni: chi vede un video può filmare la propria reazione, che appare in un picture-in-picture.
Particolarmente innovativo il sistema che propone i contenuti agli utenti, basato su un’avanzatissima intelligenza artificiale che apprende i gusti di chi guarda. Gli investimenti in questo campo sono stati enormi, miliardari.
Preoccupazioni per giovani e famiglie
Il target particolarmente giovane, il fatto che non sia necessaria registrazione per vedere i contenuti, e la quantità di dati potenzialmente raccoglibili, statistici e anche biometrici, hanno dato adito a delle preoccupazioni. Preoccupazioni anche politiche, dato che le aziende cinesi non possono rifiutare di condividere i dati con il loro Governo. Inoltre, i dubbi riguardano come sempre situazioni di cyberbullismo e adescamento.
Indipendentemente dalle criticità, sta di fatto che la giovane età degli utenti, unita alla componente “asiatica” rende TikTok un’opportunità dall’interessante potenziale per le aziende che, al momento, stanno alla finestra.
Approcciare un nuovo social network è sicuramente un’opportunità unica, specie qualora riesca a prevalere o ad affermarsi sul lungo periodo.
