Proponiamo un interessante articolo pubblicato su FiscoOggi.it, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate.
Per il nuovo codice verrà richiesto l’aggiornamento dei modelli contenenti i codici identificativi degli Stati membri e dei database funzionanti con quelli esteri (Vies, Oss-Ioss, Vat e-Fca)
Lo scorso 24 dicembre è stato definito l’accordo firmato tra Regno Unito e Unione europea, volto a disciplinare i rapporti economici tra i due sistemi secondo il nuovo assetto. Il documento, dopo il periodo transitorio, è in vigore dal 1° gennaio 2021 e attende ora la ratifica del Parlamento britannico e del Parlamento europeo. È possibile seguire l’evoluzione della situazione dal sito della Commissione europea.
Tra gli impatti più rilevanti della Brexit, va senz’altro messo l’accento sull’uscita del Regno Unito dal territorio doganale e fiscale Ue, con conseguenze su Iva e accise. Per questo la Commissione europea ha predisposto delle linee guida particolarmente attente alla definizione della disciplina per la regolamentazione di tali settori. Anche in questo caso, normativa e relativi aggiornamenti sono consultabili sul sito della Commissione europea.
Agli scambi con il Regno Unito, in pratica, sono ora applicate le stesse procedure doganali e fiscali previste per i paesi terzi, extra-Ue.
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