TradeCube ha illustrato la differenza tra origine preferenziale e non preferenziale https://www.tradecube.it/quale-dichiarare-tra-originale-preferenziale-e-non-preferenziale/ e nei successivi articoli ha spiegato:
Cos’è e a che cosa serve l’origine preferenziale?
Come già abbiamo accennato, l’origine preferenziale è quella che permette all’importatore di godere di “preferenze tariffarie”. Il nostro cliente estero ci richiede di dichiarare l’origine preferenziale UE per evitare il pagamento di dazi al momento dell’importazione. Il nostro cliente italiano o dell’Unione Europea ci richiede la dichiarazione d’origine preferenziale UE perché vuole evitare che il cliente finale estero paghi i dazi quando importerà la merce.
Perché l’origine preferenziale UE garantisce competitività ai nostri prodotti?
Quando vendiamo sui mercati esteri non ci dobbiamo preoccupare solo di determinare il prezzo di vendita, ma anche il costo finale che l’importatore pagherà per il nostro prodotto, che comprende il dazio. I dazi a destino possono essere di importo trascurabile ma anche superare il 50% del valore della merce! Accade che le imprese pianifichino campagne commerciali all’estero basandosi sulla domanda di uno specifico prodotto, senza considerare che i dazi potrebbero renderlo troppo costoso o addirittura fuori mercato. Le strategie commerciali non possono quindi prescindere dalla conoscenza delle regole di origine preferenziale per minimizzare l’imposizione daziaria a destino e rendere quindi il prodotto competitivo.
Le regole sono le stesse per tutte le esportazioni?
No, anzi sono molto diversificate in base alla nazione in cui vengono importati i beni che noi vendiamo. Infatti le preferenze tariffarie vengono necessariamente stabilite da accordi di libero scambio firmati tra l’Unione Europea da una parte e il singolo stato estero (o un gruppo di stati esteri) dall’altra. Le regole sono completamente diverse da quelle previste per attribuire l’origine non preferenziale, sebbene ne condividano alcune logiche.
L’origine è riferita alla UE o alla singola nazione?
L’origine preferenziale ha sempre come riferimento l’Unione Europea. Quando le regole parlano ad esempio di “materiale non originario” si riferiscono sempre a materiali che originano fuori dall’Unione Europea. Quindi se l’origine di tutti i componenti e materiali utilizzati viene conferita in uno o più stati membri sarà sempre possibile dichiarare l’origine preferenziale UE.
Dove si trovano le regole di origine preferenziale?
Le regole sono contemplate dai singoli accordi di libero scambio, che si possono trovare sul sito della Commissione Europea
E’ della massima importanza avere la certezza che la voce doganale che abbiamo attribuito al prodotto sia corretta, perché in caso contrario si rischia di utilizzare la regola sbagliata e quindi di incorrere, anche se involontariamente, in una falsa dichiarazione.
Anche in questo caso non è sufficiente verificare la regola applicabile alla voce doganale che identifica il nostro prodotto, ma leggere con attenzione le relative note e definizioni.
Come si dichiara l’origine non preferenziale?
A differenza del Made in, l’origine preferenziale UE deve essere dichiarata come richiesto dalla Legge.
- Dichiarazione in fattura per:
- Operazioni fino a 6.000 €
- Esportatori autorizzati
- Esportatori registrati (iscritti alla Banca dati rex)
- Modello Eur.1 in dogana negli altri casi
- Dichiarazione singola o a lungo termine come prevista dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 2447/2015
Indipendentemente dalla modalità con cui si dichiara, anche con la semplice dichiarazione in fattura, l’origine deve essere rigorosamente documentata.
Abbiamo già illustrato su queste pagine che cosa significa essere esportatori autorizzati e registrati. Ulteriori informazioni possono essere reperite dagli articoli a seguire…