TradeCube ha partecipato questa settimana a un evento eccezionale a Varsavia, organizzato da ELMI Labour Mobility Institute. L’evento ha visto la partecipazione di relatori di alto profilo e di importanti esponenti delle autorità polacche ed europee, ed esaminato le principali tematiche che riguardano la mobilità dei lavoratori in Europa. Si è parlato molto dei problemi che incontrano le imprese polacche che inviano i propri dipendenti negli altri Paesi europei. Certamente la Polonia è uno dei paesi che distacca il maggior numero di lavoratori per fornire servizi fuori dai propri confini, ma esiste anche un flusso consistente di lavoratori verso la Polonia.
Trasferte di lavoro in Polonia – Come fare?
Riceviamo un numero di richieste sempre crescente da parte di aziende che vi inviano in trasferta i propri dipendenti, in modo particolare per l’installazione, manutenzione e assistenza di macchinari, impianti e attrezzature speciali. Quali sono le attività da svolgere per le trasferte in Polonia? Le attività preliminari da svolgere sono quelle comuni a tutti i Paesi della UE/SEE (elenco indicativo e non esaustivo):
- Individuare il Contratto Collettivo applicabile e il settore di attività
- Verificare la necessità di particolari autorizzazioni/certificazioni per lo svolgimento dell’attività
- Assicurarsi che la retribuzione ricevuta in Italia sia più favorevole di quella prevista dal Contratto Collettivo polacco
- Verificare le principali condizioni di lavoro da applicare alla trasferta (in primis l’orario massimo di lavoro e i riposi)
- Informare di tutto questo il lavoratore, con una lettera d’incarico dettagliata
- Presentare una comunicazione alle autorità competenti prima dell’inizio del lavoro
- Chiedere il rilascio del certificato A1 all’Inps
I nostri livelli di retribuzione sono più alti di quelli locali, ma quelli previsti in Polonia dai Contratti Collettivi per le qualifiche più elevate non sono così bassi come si potrebbe pensare. Vale sempre la pena di fare una verifica accurata.
La notifica della trasferta in Polonia
Come si diceva, è obbligatoria una comunicazione alle autorità locali, che può essere presentata tramite un intermediario locale dotato di identificazione elettronica in Polonia oppure in forma cartacea. Quest’ultima modalità richiede una spedizione con corriere espresso e quindi si rischia di non essere tempestivi, a meno di attivarsi con largo anticipo.
La notifica perviene all’ispettorato del lavoro centrale di Varsavia, che procede allo smistamento alle varie province, che in Polonia si chiamano “voivodati”. Il modulo di notifica richiede espressamente l’indicazione del voivodato (o voivodeship), che va individuato e indicato con particolare attenzione.
L’errata indicazione del voivodato, infatti, può essere di ostacolo all’attività ispettiva e avere conseguenze serie.
Come avvengono le ispezioni sul lavoro in Polonia
I singoli voivodati gestiscono autonomamente le verifiche con i propri funzionari. Ci sono differenze significative tra le varie zone della Polonia per quanto riguarda la frequenza delle ispezioni e la rigidità di applicazione delle sanzioni. Per ogni singola violazione può essere applicata una sanzione fino a 35.000 PLN (circa 8.000 euro)
Le attività di verifica avvengono in lingua polacca e le autorità possono richiedere la traduzione dei documenti. Non è obbligatorio ma certamente opportuno avere con sé la documentazione necessaria almeno in inglese.
Il settore dell’edilizia è quello più complesso e più articolato, come ovunque in Europa, e quindi soggetto a maggiori verifiche e adempimenti.