Quando parliamo di commercio internazionale pensiamo alla conquista di nuove aree di mercato, al lancio di un prodotto innovativoed al potenziamento del nostro brand. Studiamo le strategie per essere competitivi, analizziamo il mercato sotto il profilo culturale, sociale, economico, finanziario individuando il buyer ideale ed il prodotto del quale non potrà fare a meno.
A volte sottovalutiamo il fatto che il prodotto, per essere venduto, deve fisicamente arrivare nel mercato di destinazione. E per arrivarci deve necessariamente passare in dogana, perlomeno quando la destinazione è al di fuori dei confini dell’Unione Europea. Questosignifica potenziali (e spesso molto reali) problemi, come controlli, ritardi ed altre situazioni che hanno in genere la medesima conseguenza: la merce non arriva in tempoperché resta bloccata, con tempi e costi imprevedibili.
Gli operatori italiani hanno l’occasione di fare il salto di qualità, acquisendo lo status di A.E.O. (Authorized Economic Operator), ma non tutti conoscono questa opportunità.
La compliance doganale come strumento di competitività
L’operatore A.E.O. è un “operatore autorizzato”, che ha ricevuto dalla Dogana un sorta di “certificazione di affidabilità”.
ll Codice Doganale dell’Unione prevede che tale status sia attestato con due tipi di autorizzazione: AEO/semplificazioni doganali (AEOC) e AEO/sicurezza (AEOS). I due tipi di autorizzazione sono cumulabili e, quindi, possono essere detenuti contemporaneamente garantendo i benefici di entrambe (AEOF/Full).
Se volete saperne di più scaricate la rivista MAG di AEG CORPORATION al link: www.aeg-corporation.co.uk/2019/05/20/mag-magazine-n-3/
Troverete l’articolo a pag. 12 dell’edizione di maggio/giugno 2019