La scorsa settimana abbiamo parlato di profilazione inversa, o esclusioni di pubblico, e di come, in particolare nell’approcciare nuovi mercati, l’utilizzo di tale risorsa possa risultare utile in quanto a volte può essere più facile capire cosa non si vuole, rispetto a cosa si vuole.
Nel digital marketing non si smette mai di sperimentare
Ma raccontare un caso che si sta verificando in questo periodo ci aiuta anche a capire come occorra sempre ascoltare i “segnali” che ci provengono dal mercato, e anche in un certo senso dal costume, per ritagliare una strategia efficace. E non si debba mai smettere di osservare, cercare, ascoltare, adattare, testare, inventare.
Il campione diventa vegano
Lavorando nel mondo delle corse automobilistiche e motociclistiche, quando si promuove un evento dedicato al pubblico generalista si va spesso a restringere il pubblico eliminando chi, per fermezza ideologica o per incompatibilità, a tali eventi non ci andrebbe. Caso tipico, gli ambientalisti più “estremi”, a meno che non si tratti di gare con vetture elettriche. Ma la scure può cadere anche sui… vegani, in quanto per definizione il pubblico di un certo tipo di sport è… carnale e sanguigno!
Un post può cambiare tutto
Però, le cose cambiano. Come? Il pilota più vincente del momento, nonché quello più socialmente impegnato, ha abbracciato la causa ambientalista, annunciando di voler ridurre la propria “carbon footprint” e passando all’alimentazione vegana.
Lewis Hamilton, sei volte Campione del Mondo di Formula 1, ha ricevuto tante critiche e accuse di ipocrisia per questo suo annuncio, ma non è questo il posto ed il momento per parlarne. A noi interessa il fatto che, in un istante, molti dei suoi fan più accaniti hanno cominciato a guardare la tematica da un angolo diverso. Alcuni giovani piloti hanno deciso di imitarlo, e in generale si è un po’ rotto il “muro di gomma” su questi aspetti.
A questo punto, occorre fermarsi un attimo e rivalutare la strategia. sarà ancora il caso di escludere tutti gli ambientalisti a prescindere, o ci potrebbe essere un interesse da coltivare in una nuova fetta di possibili “bersagli”? Sarà il caso di iniziare una serie di test, o magari addirittura mettere in cantiere delle iniziative e promozioni mirate? Nel mondo della promozione e del digital marketing, l’osservazione e la sperimentazione non devono smettere mai…
Nei paesi lontani serve un “monitoraggio culturale”!
In particolare, questo riguarda i mercati internazionali, e soprattutto quelli “lontani”. In questo articolo, parliamo di un evento relativamente conosciuto, ma tanti settori vengono impattati quotidianamente da cambiamenti culturali dei quali non siamo nemmeno a conoscenza. Sfumature che sono molto difficili da anticipare, in particolare per quanto concerne l’Asia, per via della barriera linguistica, ma che possono portare a clamorosi misunderstanding… Il “monitoraggio culturale” è un elemento da prendere sempre in considerazione…