TradeCube segue prevalentemente aziende dei settori metalmeccanico e installazione di impianti e commercio all’ingrosso di componenti, macchine e attrezzature industriali.
Queste imprese in Italia applicano abitualmente il CCNL dei Metalmeccanici o quello del Commercio e Terziario. Le riflessioni che seguono si riferiscono quindi direttamente a questi due settori di attività. In altri settori, come ad esempio quello edile, le logiche potrebbero essere diverse.
C’è differenza tra operai e impiegati in trasferta estera (UE/SEE)
Da tempo i Contratti Collettivi indicati non prevedono differenze retributive in base alla categoria. La classificazione dei lavoratori è organizzata in livelli, da attribuire in base alle mansioni, responsabilità e autonomia dei lavoratori. I livelli e le relative retribuzioni sono generalmente validi sia per gli operai che per gli impiegati. La differenza tra le due categorie è da cercare nella tipologia di lavoro effettuato e nel grado di manualità richiesto. Quindi l’elettricista sarà un operaio e il contabile un impiegato, ma avranno diritto al medesimo trattamento economico.
E se usciamo dall’Italia c’è differenza tra operai e impiegati?
I clienti di TradeCube spesso inviano in trasferta i propri dipendenti per effettuare tutte le attività post-vendita, come installazioni, manutenzioni, riparazioni, training e collaudi relativi ai prodotti che producono o vendono. Come chi segue TradeCube ben sa, quando inviamo i lavoratori nella UE/SEE e Svizzera dobbiamo garantire loro il trattamento retributivo vigente nel paese ospitante, che può essere sensibilmente più elevato di quello riconosciuto in Italia. L’individuazione della retribuzione applicabile alla trasferta passa attraverso la scelta del Contratto Collettivo applicabile nel paese ospitante. All’estero il sistema dei Contratti Collettivi può essere organizzato diversamente, quindi può accadere che, nell’ambito del medesimo settore di attività, ci siano contratti collettivi differenti applicabili a operai e impiegati.
Un caso concreto – la Svezia
In Svezia, ad esempio, nel settore metalmeccanico/elettrico, troviamo un Contratto per gli operai, uno per gli impiegati e uno per gli ingegneri. Ogni contratto ha il suo sistema di classificazione e i suoi livelli retributivi. In caso di trasferta in Svezia, quindi, è necessario esaminare le previsioni dei Contratti Collettivi interessati, e verificare le equivalenze tra il livello attribuito in Italia e quello corrispondente nel Contratto svedese. Il risultato può essere una spiacevole sorpresa. In Italia è frequente il caso di lavoratori che, a parità di mansioni, livello e retribuzione risultano inquadrati in due categorie diverse. Se questi lavoratori venissero inviati in trasferta insieme, avrebbero probabilmente diritto a un trattamento economico differenziato. Questo potrebbe facilmente dare origine a situazioni di malcontento perché genera differenze retributive che appaiono senza motivo agli interessati.
Come fare in questi casi?
Purtroppo nelle situazioni consolidate il risultato non può essere che quello sopra descritto. Questo deve servire come spunto di riflessione sul corretto inquadramento dei lavoratori, che deve essere attribuito con molta attenzione valutando tutti gli elementi che caratterizzano il profilo interessato. Per molto tempo l’attribuzione di livelli e categorie in Italia è stata effettuata secondo logiche premiali e non in base alla situazione oggettiva e questo dà origine a distorsioni che interessano tutto il percorso professionale del lavoratore e il suo inserimento nella configurazione aziendale.