Oltre ad avere possibili impatti importanti sulla competitività, la Brexit influisce pesantemente sugli accordi commerciali già esistenti con clienti nel Regno Unito.
Per le PMI che non vi avessero ancora provveduto, è indispensabile un’approfondita rivalutazione dei rischi (cd. risk assessment), per valutare la rinegoziazione dei contratti in essere e ridefinire le logiche che regoleranno nuovi contratti.
Vi suggeriamo solo alcuni degli aspetti da tenere in considerazione:
Accordi commerciali Brexit e contratti: gli Incoterms®
Il termine di resa DDP prevede che il venditore debba sdoganare la merce all’importazione in UK, pagando i relativi diritti ed assumendone le responsabilità.
Alcune PMI per consuetudine utilizzavano questo termine nelle cessioni verso il Regno Unito. Questo utilizzo improprio non aveva mai posto particolari problemi, dal momento che non esistevano operazioni doganali da porre in essere.
Oggi tutto cambia, perché l’incoterm DDP richiede, da parte del venditore:
- L’effettuazione dell’operazione di sdoganamento all’import
- L’attivazione di una rappresentanza fiscale in UK
- L’attribuzione di codice EORI UK
- Il pagamento dei dazi ed IVA dovuti all’importazione
- La responsabilità per tutte le dichiarazioni in dogana
- La responsabilità per eventuali ritardi e problemi incontrati in fase di sdoganamento in import, in questa fase più che mai probabili
Il termine di resa EXW, che per varie ragioni potrebbe risultare improprio e rischioso anche nelle cessioni intra UE, non è più di fatto utilizzabile nelle cessioni verso il Regno Unito.
Questo perché il venditore, residente nella UE, è tenuto a presentare la dichiarazione doganale di esportazione, che non è prevista dall’incoterm EXW, l’utilizzo del quale è limitato alle cessioni in ambito UE.
Brexit e contratti: barriere doganali e dazi
Si può rendere opportuno rinegoziare alcune condizioni contrattuali o inserire delle clausole di salvaguardia per tenere conto:
- Dei ritardi e rallentamenti dovuti all’espletamento delle pratiche doganali
- Dei maggiori costi, fiscali e non, conseguenti a quanto sopra, in particolare qualora il venditore non sia in grado di certificare l’origine preferenziale UE delle merci
- Delle eventuali nuove certificazioni di prodotto necessarie per esportare
Mobilità delle persone
Ancora non sappiamo con precisione come si dovranno muovere i lavoratori in trasferta/distacco. Il Regno Unito aveva recepito la direttiva UE 957/2018 sul distacco, che ora ha perso ogni efficacia. Sarà quindi necessario prevedere a livello contrattuale l’impossibilità o le maggiori difficoltà connesse ad esempio all’installazione e manutenzione di impianti e macchinari.
Muoversi costerà comunque di più, basti pensare, a puro titolo esemplificativo, che le tariffe applicate dalle compagnie telefoniche saranno a tutti gli effetti quelle previste per l’estero.
Aspetti finanziari e valutari
E’ possibile che si assista a variazioni considerevoli nella quotazione del cambio sterlina/euro.
Ciò potrebbe avere pesanti conseguenze non solo in relazione ai contratti stipulati in sterline, ma anche a quelli stipulati in euro, in quanto il cambio sfavorevole potrebbe rendere difficile per il cliente onorare il debito.
La contrattazione dovrà porre attenzione a questi aspetti, nonché a quelli legati ai pagamenti ed all’incasso del credito.
Legge applicabile, foro competenze e contenzioso
Sono tutti temi da approfondire in relazione ai contratti in essere ed a quelli da stipulare, in relazione alla nuova situazione.
Le PMI si sono preparate?
Non tutte, e molte PMI che sapranno ben vendere il loro prodotto di origine preferenziale UE vedranno probabilmente ampliarsi la loro area di mercato in UK. Ciò deve necessariamente essere accompagnato da una particolare attenzione nella stesura dei contratti commerciali, che può essere particolarmente complessa in relazione ad uno scenario ancora in via di definizione.
Cosa fa TradeCube?
TradeCube, grazie alle partnership con esperti internazionali che possono garantire un’assistenza a 360°, può accompagnare le PMI:
- Nell’acquisire nuove aree di mercato
- Nell’affrontare le problematiche doganali/fiscali e di mobilità delle persone
- Nella revisione e stesura delle condizioni contrattuali
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