Cosa fare quando si riceve una dichiarazione d’intento?

Nel mese di dicembre molte imprese iniziano a ricevere dai propri clienti le dichiarazioni d’intento.

Che cos’è la dichiarazione d’intento?

È lo strumento che permette all’esportatore abituale di acquistare beni e servizi senza l’addebito dell’IVA fino a concorrenza del cosiddetto “plafond”, costituito dalle esportazioni e cessioni intraUE effettuate nel periodo d’imposta precedente o, in alternativa, nei 12 mesi precedenti. 

La dichiarazione d’intento viene emessa tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

Perché la dichiarazione d’intento è uno strumento così importante?

Perché evita all’esportatore di accumulare crediti IVA consistenti, che possono comportare delle sofferenze finanziarie. Infatti, la compensazione e/o il rimborso dei crediti implicano costi e tempi non trascurabili. Salvo eccezioni, per compensare/chiedere a rimborso dei crediti di ammontare superiore ai 5.000 euro è necessaria l’apposizione di visti di conformità da parte dei professionisti e/o dei revisori. I tempi con i quali l’erario rimborsa i suoi debiti sono imprevedibili ma a volte anche la compensazione dei crediti richiede mesi, durante i quali vengono sottratte risorse finanziarie alla gestione dell’impresa.

Bisogna conoscere e applicare le regole con la massima attenzione

Purtroppo, questo meccanismo – nato per non penalizzare le imprese che esportano – è stato abbondantemente utilizzato per evadere sistematicamente l’IVA. Con vari interventi successivi l’Amministrazione Finanziaria dello Stato si è vista costretta a introdurre regole sempre più rigide di controllo, finalizzate alla repressione degli abusi.

Il mancato rispetto delle regole, anche involontario, ha delle conseguenze molto pesanti. In caso di infrazione verrà richiesto il pagamento dell’IVA non addebitata oltre alla sanzione fino al 200% della stessa (art. 7 comma 4-ter D.Lgs. 471/97).

Quali sono le prime cose da fare quando si riceve una dichiarazione d’intento?

  • Verificare la correttezza di tutti i dati che ci riguardano contenuti nella dichiarazione d’intento
  • Verificare sul sito dell’Agenzia delle Entrate che la dichiarazione risulti regolarmente emessa e conservare con cura la stampa della pagina di verifica, che ne riporta data e ora.

Solo dopo aver svolto le verifiche è possibile emettere fatture senza l’addebito dell’IVA

Bisogna fare riferimento alla data di effettuazione dell’operazione, cioè:

  • O alla data di consegna/spedizione per le cessioni di beni
  • O alla data di pagamento oppure fatturazione se anticipata per le prestazioni di servizi
  • O  alla data di percezione per gli acconti di qualsiasi tipo

Ad esempio, in caso di emissione di fattura differita, sarà necessario verificare le date dei singoli DDT. Oppure ancora sarà possibile che l’acconto e il saldo abbiano due trattamenti IVA differenti.

Che cosa bisogna verificare prima di emettere ogni fattura?

Che non venga superato l’importo indicato sulla dichiarazione d’intento, che viene rilasciata fino a concorrenza di un determinato ammontare, oppure ad hoc per l’effettuazione di un’unica operazione.

In caso di “splafonamento” la situazione dovrà essere regolarizzata spontaneamente, onde evitare l’applicazione della sanzione fino al 200%, oltre all’addebito dell’IVA sull’operazione.

Come va compilata la fattura elettronica?

Compilando un blocco <AltriDatiGestionali> per ogni dichiarazione d’intento, come di seguito specificato:

  • Nel campo <TipoDato> deve essere riportata la dicitura “INTENTO”
  • Nel campo <RiferimentoTesto> deve essere riportato il protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento e il suo progressivo separato dal segno “-” oppure dal segno “/” (es. 08060120341234567-000001)
  • Nel campo <RiferimentoData> deve essere riportata la data della ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle Entrate e contenente il protocollo della dichiarazione d’intento.

Quando dobbiamo iniziare a fatturare con IVA?

  • Quando il cliente revoca formalmente la dichiarazione d’intento
  • Quanto raggiungiamo l’importo indicato nella dichiarazione
  • Quando l’Agenzia delle Entrate invalida la dichiarazione d’intento, a seguito dei controlli effettuati sull’esportatore. L’invalidità della dichiarazione d’intento comporterà lo scarto della fattura elettronica, che dovrà essere riemessa con IVA. 

Photo by Scott Graham on Unsplash

Disclaimer: The content of this article is intended to provide a general guide to the subject matter. Specialist advice should be sought about your specific circumstances. Il contenuto di questo articolo ha lo scopo di offrire informazioni orientative alle imprese. Vi invitiamo a chiedere una consulenza specialistica relativamente alla Vostra situazione specifica.

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