Molto spesso la compravendita dei beni o lo scambio di servizi oggetto dell’attività di commercio con l’estero non viene regolata da un contratto, ma dalla normale documentazione commerciale. Ad esempio si utilizzano offerta, ordine, conferma d’ordine e simili.
Molte PMI vedono la stesura di un contratto come qualcosa di eccessivamente oneroso. Questo perché:
- richiede la consulenza di professionisti esterni specializzati;
- ha un costo che può essere significativo;
- la sua stesura richiede colloqui, revisioni, tempo ed energia;
- la sua negoziazione con il cliente può diventare problematica.
Per queste ed altre ragioni spesso non viene steso alcun contratto, ma altrettanto spesso vengono utilizzati contratti prelevati da Internet oppure format presenti in azienda da anni dei quali è sconosciuta l’origine. Ciò è particolarmente critico, e può diventare un rischio in modo particolare quando la stesura di un contratto è obbligatoria.
Spesso la stesura è indispensabile:
La stesura di un contratto può essere necessaria o obbligatoria, ad esempio:
• perché richiesta dalla dogana;
• in quanto indispensabile per il rilascio di alcune certificazioni di prodotto;
• qualora sia necessaria al fine di dimostrare che la trasferta dei lavoratori all’estero è lecita e motivata;
• per ragioni legate alle transazioni finanziarie.
Sottolineiamo che l’origine di qualsiasi prestampato/format presente in azienda o scaricato da Internet deve sempre essere verificata, così come lo devono essere i contenuti e la traduzione. Internazionalizzare significa anche avere piena consapevolezza dell’importanza delle pattuizioni contrattuali ed essere disposti ad investire per dotarsi di strumenti idonei, come, ad esempio, contratti standard o ad hoc e condizioni generali di acquisto e vendita.