Abbiamo visto nel primo articolo sulle trasferte UE/Schengen in fase di emergenza sanitaria quanto sia critico organizzare le trasferte. Ma ci dobbiamo preoccupare anche di essere rispettosi delle norme locali in tema di distacco e di come fare a rientrare in Italia…
Gli altri adempimenti legati alle trasferte
In linea generale è quasi sempre possibile muoversi, in Italia ed in Europa, se sussistono le ragioni di lavoro. Ma come devono essere documentate? In Italia è opportuna una dichiarazione del datore di lavoro che riporti l’itinerario del lavoratore e che evidenzi la necessità ed indifferibilità della trasferta.
In Europa è necessario assolvere tutti gli adempimenti previsti dalle Direttive sul distacco transnazionale, così come recepite dai singoli ordinamenti, il che significa, a puro titolo esemplificativo, anche per trasferte di un solo giorno:
- Notifica preventiva alle autorità preposte
- Nomina di una persona di contatto e/o di un rappresentante in loco
- Modello A1 rilasciato dall’INPS
- Produzione della documentazione richiesta dal paese ospitante
Significa inoltre di garantire al lavoratore il miglior trattamento normativo ed economico previsto a livello locale, dalla Legge o dai Contratti Collettivi, tenendo conto dell’ampliamento delle tutele previsto dalla Direttiva UE 957/2018, come già illustrato su queste pagine.
Cosa succede al rientro in Italia?
Al rientro valgono le regole già indicate ed in vigore ad oggi 16/11/2020:
- Elenchi A e B – San Marino, Vaticano, UK e area UE e Schengen (eccetto Romania e fascia C), senza particolari restrizioni
- Elenco C – paesi UE a maggior rischio, con obbligo di tampone
- Elenco F – zone ad alto rischio, con obbligo di tampone e quarantena
- Elenchi D ed E – tutti gli altri territori, con obbligo di quarantena (compresa la Romania)
Il tutto naturalmente con attenzione ai soggiorni e transiti degli ultimi 14 giorni.
In sintesi, se si rientra dalla UE/Schengen la quarantena non è richiesta, con l’eccezione della Romania.
Per le nazioni UE dell’elenco C (ad oggi 16/11/2020 Belgio; Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo); Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo); Repubblica Ceca; Spagna (inclusi territori nel continente africano) Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord (inclusi isole del Canale, Gibilterra, isola di Man e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori al di fuori del continente europeo) è richiesto il tampone effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia o nelle 48 ore successive.
Chi entra in Italia e proviene, o ha soggiornato/transitato negli ultimi 14 gg dai territori di cui agli elenchi C-D-E è obbligatorio obbligato a notificare l’ingresso alle autorità sanitarie competenti
Esistono eccezioni per i transiti e per le brevi permanenze all’estero (fino a 120 ore), ma la normativa è articolata e deve essere esaminata caso per caso.
Cosa fa TradeCube?
TradeCube accompagna i datori di lavoro nella due diligence necessaria all’organizzazione della trasferta, ad esempio:
- Individua le restrizioni e gli adempimenti da svolgere in relazione all’emergenza sanitaria
- Coadiuva il datore di lavoro nella stesura degli specifici protocolli
- Contatta le autorità locali chiedendo informazioni, ordinanze e normative
- Verifica gli adempimenti necessari per la compliance nel paese ospitante
- Predispone tutte le pratiche necessarie, anche con l’aiuto di corrispondenti locali
- Individua i trattamenti economici e normativi da riservare ai lavoratori in trasferta