L’argomento è di estrema attualità. I profondi mutamenti sociali del post-pandemia hanno portato a una nuova visione del mondo del lavoro, dando luogo al fenomeno delle “grandi dimissioni” e alla difficoltà di reperimento di nuove risorse da parte delle imprese. Agevolate dallo sviluppo di piattaforme sempre più performanti per il lavoro da remoto, le imprese hanno incominciato ad allargare l’orizzonte geografico delle ricerche di personale.
I nomadi digitali, stimati non ufficialmente in 35 milioni in tutto il mondo, sono lavoratori autonomi o subordinati che lavorano da remoto. L’immagine che molti hanno è quella di un giovane che lavora su una spiagga dei caraibi con una bevanda servita in un ananas. Le casistiche reali sono però diverse. Dal lavoratore che risiede in un Paese e lavora per un datore di lavoro di un Paese diverso, al lavoratore che si sposta continuamente in diversi Paesi, a quello che opera in un Paese diverso da quello dove risiede e da quello di residenza del proprio datore di lavoro.
Vogliamo fare alcune riflessioni che possono interessare i datori di lavoro italiani che impiegano lavoratori che operano al di fuori del territorio nazionale.
Regole per la compliance dei nomadi digitali da remoto e dei datori di lavoro
I temi sono molteplici e articolati:
- Dove si pagano i contributi previdenziali e le assicurazioni
- Dove paga le tasse il dipendente
- In quali casi il datore di lavoro è tenuto a pagare le tasse per il reddito prodotto grazie all’attività svolta dal dipendente su territorio estero
- Quali visti/permessi servono al lavoratore per spostarsi tra le varie nazioni
- quali sono le implicazioni a livello di riservatezza, privacy e cybersecurity
Dove trovare le regolamentazioni?
La questione del lavoro dall’estero, qualunque sia l’organizzazione dello stesso, è stata recentemente oggetto di alcuni provvedimenti ufficiali, tra i quali:
- Una circolare dell’Agenzia delle Entrate (n. 25 del 18/08/2023) per quanto riguarda gli aspetti fiscali, che deve essere letta in coordinamento con le convenzioni contro le doppie imposizioni
- Un accordo quadro a livello UE (a corollario dei regolamenti 883/2004 e 987/2004) per quanto attiene ai contributi previdenziali, ratificato dall’Italia con decorrenza 2024 e recepito dal Messaggio INPS 1072 del 13/03/2024
- Il decreto del Ministero dell’Interno, pubblicato il 04/04/2024, che ha previsto procedure di immigrazione semplificate per i lavoratori digitali extra-UE
Ciascuna di queste tematiche deve essere oggetto di un approfondimento in relazione al caso specifico, con attenzione al coordinamento delle norme tra Italia e nazione nella quale viene effettuata la prestazione.