Dopo aver analizzato le questioni principali relative alle trasferte di lavoro UE, SEE e in Svizzera, passiamo alla fase delle risposte.
Se per le trasferte in UE, SEE e Svizzera esiste una Direttiva comune sul riposo settimanale, perché le regole sono così diverse?
La risposta è contenuta nelle premesse della Direttiva stessa:
“Considerando che, per quanto concerne il periodo di riposo settimanale, è opportuno tenere debitamente conto della diversità dei fattori culturali, etnici, religiosi ed altri negli Stati membri; che, in particolare, spetta ad ogni Stato membro decidere se ed in quale misura la domenica deve essere compresa nel riposo settimanale”
(Direttiva 93/104/CE del Consiglio, del 23 novembre 1993, concernente taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro)
Non deve essere data per scontata l’organizzazione del lavoro applicata in Italia
La pianificazione delle trasferte viene spesso effettuata tenendo conto quasi esclusivamente delle logiche di costo, trascurando il rispetto della normativa, che dovrebbe essere invece alla base dell’organizzazione del lavoro.
Gli obiettivi principali sono generalmente quelli di:
- Spendere il meno possibile per vitto e alloggio;
- Fare in modo di avere il lavoratore di nuovo a disposizione in azienda nel più breve tempo possibile;
- Limitare il costo del lavoro.
Molto spesso questi obiettivi sono condivisi dal lavoratore, che per varie ragioni, lavorative e personali, vorrebbe fare ritorno a casa nel più breve tempo possibile e sacrifica volentieri i suoi giorni di riposo.
Anche il cliente spesso spinge affinché il lavoro sia portato a termine nel più breve tempo possibile, non solo per contenere i costi, ma anche per poter limitare il fermo-produzione, oppure per mettere in uso al più presto il nuovo impianto.
Ricordiamo che il riposo settimanale è un diritto irrinunciabile
Ci sono infrazioni più o meno gravi alla normativa sull’orario di lavoro.
Spesso, soprattutto durante l’attività in trasferta, si possono presentare delle situazioni che comportano l’effettuazione di lavoro straordinario, a volte in eccesso rispetto ai massimali previsti dalla Legge. Tale comportamento può essere sanzionato, sia in Italia che all’estero, ma non ha la stessa gravità della mancata fruizione del riposo settimanale e delle ferie, che sono diritti irrinunciabili dei lavoratori.
La corretta valutazione dei rischi
È indispensabile valutare correttamente i rischi del mancato rispetto delle norme sul riposo settimanale e sul lavoro domenicale, che si possono concretizzare in:
- sanzioni a carico del datore di lavoro, dell’azienda ospitante e anche dei legali rappresentanti in qualità di persone fisiche;
- rivendicazioni da parte dei dipendenti che non hanno fruito dell’adeguato riposo psicofisico;
- blocco dei lavori o del reparto interessato, con conseguenti richieste di penali o risarcimento danni da parte del cliente;
- rischio reputazionale. È il rischio più importante e più sottovalutato dalle PMI italiane. Spesso le attività vengono svolte presso importanti gruppi internazionali o ancora nell’ambito di appalti pubblici locali. Nessuno vuole essere associato a datori di lavoro che non rispettano i diritti fondamentali dei lavoratori (lo abbiamo spiegato nel dettaglio qui).
TradeCube vi può aiutare in tutte le fasi di pianificazione della trasferta
Con il nostro aiuto saprete prevedere facilmente e con congruo anticipo la durata e i costi della trasferta, perché svolgeremo per voi le seguenti attività:
- Verifica preliminare delle norme sull’orario di lavoro vigenti nel Paese ospitante
- Verifica delle eventuali deroghe e necessità di autorizzazioni
- Richiesta delle autorizzazioni ove possibile e necessario
- Assistenza nella pianificazione organizzativa della trasferta
- Assistenza nella preventivazione del costo del lavoro legato alla trasferta
State già pensando alla prossima trasferta? Scriveteci per maggiori informazioni!