Lavorando alla stesura degli articoli su TradeCube, spesso ci chiediamo cosa digitino le imprese quando cercano informazioni sulle trasferte in Regno Unito o la Brexit. E la risposta… spesso non è coerente. A volte, termini come Gran Bretagna, Inghilterra e Regno Unito vengono usati l’uno al posto dell’altro, in maniera errata. Abbiamo deciso quindi di dedicare un articolo all’analisi di… cosa è cosa!
Che differenza c’è tra Regno Unito, UK, Gran Bretagna, Inghilterra?
Regno Unito (o United Kingdom in lingua originale) è il termine politico che definisce la nazione ed è quello corretto da usare quando ci si riferisce ad essa. Si compone di Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord, più le rispettive piccole isole. Di fatto, queste ultime sono simili a delle regioni autonome, con gradi di indipendenza e parlamenti autonomi. Per dirla con un linguaggio improprio, ma per far capire, l’Inghilterra è come se fosse una… super-regione autonoma, ma solo perché è più grande, ricca, popolosa e ospita la capitale.
Gran Bretagna è invece un termine puramente geografico. E’ vero, viene utilizzato spesso dai locali per identificarsi, ma non ha alcuna valenza politica, legale o economica. E’ come dire America per identificare gli USA. Per precisione, la Gran Bretagna è l’isola più grande dell’arcipelago britannico che quindi comprende i territori principali di Inghilterra, Galles e Scozia, ma non le rispettive isole (ad esempio l’isola di Wight o l’arcipelago scozzese).
Anche parlando di “Irlanda” si parla di una definizione geografica. L’area include le due entità politiche della Repubblica d’Irlanda, che è una nazione autonoma parte dell’Unione Europea, e l’Irlanda del Nord, parte del Regno Unito.
Chi è ad essere uscito dalla UE con la Brexit?
Il Regno Unito è quello che è uscito dall’Unione Europea. Tuttavia, l’Irlanda del Nord, pur restando parte del Regno Unito, ha mantenuto uno status differente grazie a un apposito accordo. Tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord non esiste una frontiera e se parliamo di normativa IVA e dogane l’Irlanda del Nord è tuttora parte dell’Unione Europea. In questi ambiti, il Regno Unito deve rispettare le normative europee, e la giurisdizione della Corte di Giustizia UE è vincolante.
Cos’è successo all’Irlanda del Nord con la Brexit?
Perché è stato necessario questo differente trattamento (il cosiddetto Backstop)? Perché sin dalla creazione dell’Irlanda del Nord nel 1921, con la separazione dalla Repubblica d’Irlanda, ci sono stati molti disordini culminati nei “Troubles“, decenni di violenza e attentati. L’ingresso del Regno Unito nella UE aveva messo un freno ai disordini, dato che di fatto non c’era più un confine tra le due irlande. Ma dopo la Brexit, i gruppi indipendentisti dell’Irlanda del Nord hanno messo ben in chiaro che l’arrivo di una vera frontiera (il cosiddetto “hard border”) avrebbe potuto far riesplodere la violenza.
I paradisi fiscali di Guernsey, Jersey e Isola di Man
Ci sono poi territori indipendenti che, pur non essendo tenuti a rispettare le leggi del Regno Unito, sono sotto l’autorità della Corona, quindi della Regina, e sono collegate al Regno Unito da molti legami pratici. Nella zona della Manica si trovano le tre isole di Guernsey, Jersey e Man, spesso identificate come paradisi fiscali per i loro regimi particolarmente favorevoli. Anche se la Regina ha il diritto di ribaltare le loro leggi, non ne fa uso. I cittadini di queste tre isole hanno addirittura passaporti su cui non compare la dicitura Regno Unito, ma “isole britanniche”.
Territori d’oltre mare
Fanno parte della Corona e sono dipendenti dalla Regina, ma formalmente fuori dal Regno Unito, numerosi territori d’oltremare, come ad esempio le isole Cayman, Bermuda e Falkland, che legiferano in modo indipendente. I cittadini hanno comunque passaporti del Regno Unito. Sono poi solo formalmente parte della Corona, ma di fatto nazioni del tutto indipendenti e con passaporti autonomi, i paesi del Commonwealth, tra cui Canada, Australia, Nuova Zelanda e così via…