Come è noto, il DPCM 01/04/2020 ha previsto l’estensione della chiusura delle attività produttive fino al 13 aprile 2020 e già si parla di una possibile proroga.
L’elenco di chi può lavorare è contenuto nella lista allegata al decreto del MISE del 25/03/2020.
Il Decreto del Mise ha ulteriormente ridotto l’elenco delle attività considerate essenziali, prevedendo la chiusura, ad esempio, delle attività di produzione di macchinari per l’agricoltura e per l’industria alimentare e dell’intero settore della gomma/plastica, fatte pochissime eccezioni.
Il DPCM 22/03/2020 prevede inoltre che possano lavorare i servizi essenziali, quali ad esempio quelli legati al comparto sanitario in genere, quelli di pubblica utilità, gli impianti a ciclo produttivo continuo e le attività dell’industria dell’aerospazio e della difesa, descritti dal Governo in modo dettagliato.
I clienti esteri spingono per avere i prodotti
Varie aziende sono alle prese con clienti esteri i quali in molti casi sono ancora operativi ed insistono perché le consegne avvengano regolarmente o comunque in tempi certi. Il rischio di penali e di contenzioso è elevato, come già abbiamo rimarcato su queste pagine, ma anche qualora il cliente fosse assolutamente ragionevole e comprensivo, la mancata consegna delle merci potrebbe comportare, per esempio, uno slittamento negli incassi con gravi conseguenze, oppure ancora l’individuazione, da parte del cliente, di nuovi e più disponibili fornitori.
Quando possono lavorare le imprese escluse dall’elenco
Quando un cliente rientra in uno dei settori elencati dalla lista allegata al Decreto del Mise, oppure svolge un servizio essenziale di quelli previsti dal DPCM 22/03/2020, anche le imprese escluse dalla lista possono operare, se svolgono attività funzionali alle filiere considerate essenziali, previa comunicazione alla Prefettura.
Questo è già noto da tempo, ma la cosa importante, per chi commercia con l’estero, è che il Governo nelle recenti FAQ ha precisato che, avendo l’emergenza COVID-19 una dimensione sovranazionale, il cliente che richiede il prodotto o la prestazione può essere anche straniero.
Ad esempio l’industria alimentare estera potrebbe richiedere la realizzazione di particolari meccanici, stampi, attrezzature e macchinari indispensabili alla continuità della sua produzione.
Come fare ad operare per il cliente straniero che svolge un’attività essenziale
In alcuni casi quindi potrebbe essere possibile accontentare il cliente, seguendo questa procedura:
- il cliente estero deve fornire dichiarazione relativa all’attività esercitata, su sua carta intestata ed allegando suo documento d’identità e visura della CCIAA locale, autocertificando:
- la sua attività, la quale deve rientrare nell’elenco allegato al Decreto del MISE del 25/03/2020 o in una delle altre eccezioni previste dal DPCM 22/03/20
- che il nostro prodotto o servizio è funzionale ad assicurare la continuità della filiera della sua attività
- quali sono i prodotti o i servizi richiesti, come da relativo ordine
- sulla base di questo documento deve essere inviata comunicazione via PEC alla Prefettura competente per la nostra sede di lavoro.
- non è necessario attendere risposta delle Prefettura; dopo avere inviato la PEC si può svolgere l’attività fino ad eventuale comunicazione di sospensione della stessa
Attenzione: è possibile continuare ad esercitare solo l’attività specificamente richiesta dal cliente e nel rispetto di tutte le norme di Legge, nonché in osservanza del protocollo Condiviso del 14/03/2020.