Le imprese produttive che non rientrano nei settori ritenuti essenziali si stanno apprestando a riprendere la loro attività. Tuttavia, restano bloccate, come da parecchie settimane a questa parte, le trasferte all’estero, per via dalla diffusione della pandemia Covid-19 e della progressiva chiusura delle frontiere delle varie nazioni, oltre all’indisponibilità dei mezzi di trasporto.
Nota: questo articolo è stato scritto nell’aprile 2020, ma è ancora valido nella parte relativa ai consigli generali. Per informazioni più aggiornate è possibile consultare la sezione lavoro di TradeCube...
Trasferte di lavoro all’estero in tempo di pandemia da Covid-19
Il Protocollo Condiviso delle misure anticontagio, nella versione Integrata del 24/04/2020 che ora forma un allegato del DPCM del 26/04/2020 prevede la sospensione/annullamento di tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali ed internazionali, anche se già concordate o organizzate.
Il Protocollo Territoriale della provincia di Bergamo, steso con la supervisione dell’ATS Bergamo e firmato dalle parti sociali in data 20/04/2020, esplicita che il Protocollo non intende sospendere o annullare ogni tipo di trasferta, ma limitarle ai casi di effettiva necessità che abbiano una diretta incidenza sulle attività produttive proprie o di terzi.
Vediamo quindi come, anche sul territorio italiano, la situazione non sia di facile interpretazione e ci possano essere dei protocolli o delle ordinanze differenziate per le diverse province o regioni.
Ogni nazione ha disciplinato la mobilità delle persone e le trasferte in modo autonomo ma possiamo ad oggi dire che la trasferta all’estero, anche verso un paese che non avesse posto restrizioni che la rendono impossibile, è resa poco praticabile dalle misure previste per il rientro in Italia: l’art. 4 del DPCM 26/04/2020 prevede che le persone che entrano in Italia, sia con mezzi pubblici che con mezzi propri, sono obbligate a comunicarlo immediatamente alle autorità sanitarie e sono sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per quattordici giorni.
E’ indispensabile prepararsi al “dopo”
Molte nazioni non hanno fermato completamente le attività produttive ed hanno disperatamente bisogno dei nostri tecnici, manutentori, delle nostre macchine ed impianti e della nostra assistenza.
Le imprese saranno chiamate a far fronte ai propri impegni contrattuali, ora sospesi per cause di forza maggiore, immediatamente alla cessazione dello stato di emergenza. I clienti vorranno tutto e subito e bisognerà fare il possibile per essere nelle condizioni di accontentarli.
Bisognerà muoversi con molta attenzione
Sarà necessario porre molta più attenzione alle trasferte oltreconfine, perché è ragionevole pensare che ogni spostamento sarà comunque monitorato, più di quanto avveniva in precedenza.
Prima di muoversi sarà necessario documentarsi su:
- Misure anticontagio vigenti nel paese di destinazione, sui mezzi di trasporto pubblici e privati, in stazioni, porti ed aeroporti
- Restrizioni e regole per la mobilità ed il transito delle persone, aggiornati in tempo reale su http://www.viaggiaresicuri.it/find-country
- Documenti che il lavoratore deve portare con sé
Va ricordato che tali misure possono essere modificate senza preavviso nel corso della trasferta rendendo difficoltoso o impossibile il raggiungimento del luogo di destinazione o il rientro in Italia
Sarà anche necessario:
- Tutelarsi legalmente, con apposite clausole contrattuali da inserire anche della documentazione commerciale, sulle conseguenze degli inadempimenti dovuti a quanto sopra
- Chiedere al cliente informazioni dirette sulla situazione della zona di destinazione
- Chiedere al cliente copia del protocollo o delle misure anticontagio previste nell’azienda/cantiere ospitante
- Informare adeguatamente il lavoratore e chiedere l’adozione di ulteriori misure se non si ritengono sufficienti quelle in essere
- Valutare accuratamente il rischio paese ed i rischi della trasferta alla luce del Covid-19 con particolare attenzione agli spostamenti, con il supporto del medico competente
L’Italia è in una situazione unica al mondo, perché è stata la prima nazione, dopo la Cina, ad essere colpita così duramente e con un’escalation così rapida ed implacabile.
Ma chi si sta preparando per la ripresa dovrebbe andare oltre, e tenere sotto controllo come si stanno evolvendo i contagi nelle altre nazioni europee e del mondo.
Infatti le misure prese nelle varie nazioni non sono omogenee: è verosimile aspettarsi che quando noi saremo pronti, sanificati, disinfettati, perfettamente operativi, quando la situazione dei contagi finalmente si stabilizzerà saranno proprio i nostri partner commerciali ad essere bloccati.
Quindi non potranno ricevere i nostri servizi e noi stessi non vorremo ospitare persone provenienti da una zona a rischio o da una zona rossa.
Il periodo critico potrebbe quindi essere destinato a prolungarsi ben oltre l’emergenza nazionale in Italia.
Questo deve far riflettere le PMI italiane e portare a delle strategie nuove. Perché ciò che sta accadendo non è mai successo nella nostra vita lavorativa, ma le pandemie si ripetono con una certa regolarità nel corso della storia.
Idee per affrontare la situazione ed effettuare valutazioni sul futuro…
Seguono alcuni spunti, diretti soprattutto a quegli imprenditori che non vedono l’ora di incominciare a produrre e a vendere. Non si tratta di idee geniali ma di cose molto ovvie, alle quali le PMI pensano da anni, ma non hanno mai avuto tempo e risorse per realizzare:
- Valutare la possibilità di creare una rete di assistenza post-vendita nei mercati strategici. E’ un lavoro complesso e time-consuming, ma deve essere portato avanti e realizzato
- Investire nell’attività di ricerca e sviluppo per rendere possibile un numero sempre maggiore di interventi da remoto, anche se fino ad ora l’intervento sul posto poteva essere un business
- Valutare la stipula di contratti di call-off stock, con grande attenzione a tutte le norme fiscali che li regolano, per mettere il cliente nelle condizioni di svolgere in autonomia parte degli interventi necessari
Approfittare di questo periodo per formare ed organizzare:
- La gestione stessa delle trasferte all’estero, con l’approfondimento delle normative delle singole nazioni. Le trasferte sono ferme ed è presumibile che non ripartiranno di colpo quando il contagio in Italia sarà contenuto, perché altre nazioni saranno in emergenza. Ma è giusto attrezzarsi per ripartire a pieno regime, perché arriverà il momento in cui ci verrà richiesto di essere dappertutto contemporaneamente
- La gestione degli aspetti doganali, IVA, la preparazione allo svolgimento delle operazioni necessarie all’attribuzione dell’origine preferenziale UE e del made in Italy. Tra l’altro informiamo che fino al 22/06/2020 resterà possibile il rilascio dell’EUR1 previdimato: perché non approfittarne per prepararsi a diventare esportatore autorizzato?
TradeCube è a fianco delle imprese e sta puntando soprattutto sull’offerta formativa a distanza, per permettervi di utilizzare questo periodo in modo proficuo in preparazione della ripresa.